Monica Catalano

Blog. Blogger. Luca Boschi

Luca Boschi e Monica Catalano

Oggi, il terzo giorno dopo, il primo pensiero al risveglio va di nuovo a lui.
Non ci sentivamo da un pò e, tra lacrime che scendono così come viene, penso alla frenesia delle mode in cui siamo tutti risucchiati per poter stare sulla cresta dell’onda. Il “chissenefrega” di Luca mi suona stordente e rivoluzionario: lui negli ultimi tempi era un blogger. Perché non uno youtuber, un instagrammer o un twitcher, con tutto quello che aveva da dire? No no, i suoi strumenti erano altri e tanto vale per dire che avere pochi o molti followers non era un suo problema, così come non lo era nemmeno essere bannato o momentaneamente dimenticato. “Si soffre sì, ma si va avanti, è imbarazzante alle volte, ma che possiamo fare..?”: tanto prima o poi la si paga questa vita che scegliamo di vivere in un modo o nell’altro. E il suo sorriso lieve con gli occhietti stretti, tanto mi basta per tornare all’intelligenza di un uomo mite e semplice che sapeva il fatto suo: sapere chi essere. Non so se mi basterà una vita per arrivare a stare nel mondo con quell’autoconsapevolezza che, nel peso del contingente, ritrovava sempre la sua leggerezza tutta preposta al proseguire nell’amore per ciò che si fa con la focalizzata conseguenza di stare bene solo con chi corrispondeva quell’affetto e quell’amore per il mestiere del cartoonist, del fumettaro, del blogger, dello scrittore, del conoscitore eclettico, del filologo e direttore culturale, giornalista e cultore letterario, di qualcuno sempre posto come “sono uguale a te, né più né meno – chiedimi tutto quello che vuoi , sono qui e se vuoi ti accompagno”. Non so dove avessi lasciato Luca nel 2019, forse dentro uno stordimento ovattato dagli eventi che oggi ha un effetto deflagrante di ricordi, di propositi, di lente risoluzioni e…Quanto tempo ci vuole per dire dolore? “Siamo quel che facciamo”…è un altro pensiero alle prime luci dell’alba. Soprattutto se quel che facciamo ci ha scelto prima di noi, perché dettato da un nostro senso profondo che ci risuona come un richiamo…ad essere, per l’appunto. Penso che il mondo sia fatto di noi che scegliamo come disegnare il mondo.
Vorrei poter dire grazie a Luca, e mi consolo pensando che lo saprebbe da sé: camminando nelle strade della sua Pistoia, restiamo a guardare ammirati il Loggiato dello Spedale del Ceppo; lui gira la visiera del berretto alle ventitré, ammiccando col suo sorriso dagli occhi stretti e le ciglia lunghe lunghe, mentre mi invita a proseguire: “Non c’è bisogno di dirlo”…

Ce n’è invece, Luca, ce sempre bisogno di dire grazie.

https://it.wikipedia.org/wiki/Luca_Boschi

Monica Catalano
Artist/Free-lance

 

1 commento

  1. Silvia

    Una bellissima memoria che respira nel presente… sto amando Luca senza conoscerlo ed in assenza di disegni. Ma poi forse tutte le forme di espressione sono disegni, segni, comunque immagini…e va bene così ❤️

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